La sterilizzazione

sterilizzazione-750-440L’obiettivo principale della sterilizzazione è quello di garantire strumenti e materiali sicuri al momento del loro utilizzo sul paziente. L’assoluta tutela della salute del paziente nonché degli operatori esposti, per connessione all’attività odontoiatrica, al pericolo di contagio o trasmissione microbica (infezioni crociate), obbliga alla costante applicazione di rigidi protocolli di decontaminazione e di scrupolosi ed elevati standard di STERILIZZAZIONE che, unitamente all’etica professionale del nostro personale e all’ausilio di prodotti, macchinari e test di controllo specifici, garantiscono ai pazienti del nostro Centro l’accesso alle cure in tutta tranquillità.

La necessità di operare in un ambiente ambulatoriale “protetto” che garantisca la corretta sterilizzazione degli strumenti è un problema attuale e urgente.

L’odontoiatria è una branca operativa della medicina, quindi procedure ed organizzazione dello studio devono garantire i livelli indispensabili di sterilizzazione per il controllo delle infezioni.

Ogni strumento che si è trovato a contatto con mucose e liquidi enzimatici (saliva, sangue, pus) è a elevato rischio di contagio, proprio per evitare ciò, dopo ogni prestazione questi strumenti vengono trattati per annullare i rischi di contagio.

La sterilizzazione degli strumenti costituisce, senza ombra di dubbio, una misura di prevenzione e protezione di cui al D.lgs 626/1994 in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro. Sterilizzare gli strumenti significa infatti non solo tutelare i lavoratori (assistenti alla poltrona per esempio) che quotidianamente maneggiano tali strumenti e che sono quindi anch’essi a rischio di infezioni incrociate ma soprattutto la salute dei pazienti che frequentano lo studio per le cure odontoiatriche.

L’obbligo di sterilizzazione è poi imposto specificatamente agli odontoiatri dal D.M. 28/09/1990 del Ministero della Sanità in tema di “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV” che dispone: “E’ obbligatorio sterilizzare gli strumenti, i manipoli, gli ablatori ad ultrasuoni, le siringhe aria/acqua, le frese e qualsiasi altro strumento che venga a contatto con le mucose, se riutilizzabile, dopo l’utilizzo su ciascun paziente”.

Tale norma, oltre a ribadire l’obbligo di sterilizzare gli strumenti, indica con dovizia anche quali dispositivi debbano essere sottoposti ad un processo di sterilizzazione prima di essere riutilizzati su altro paziente.

La sterilizzazione è quindi il pilastro portante dello studio odontoiatrico, non è un semplice valore aggiunto, ma è la base dello studio odontoiatrico, il reale valore aggiunto è l’aggiornamento tecnologico attraverso l’adozione di tecnologie moderne ed evolute, che garantiscono maggiori garanzie e massima sicurezza.

Nel nostro Centro viene garantita la rintracciabilità di tutti i processi di sterilizzazione contrassegnando ogni busta sterile da 3 numeri identificativi:
– numero operatore
– data numero
– cicli sterilizzazione

Come vengono sterilizzati gli strumenti dal dentista?
La prima fase è quella della pulizia meccanica dello strumentario usato previa immersione in speciali soluzioni detergenti e disinfettanti ,per la sicurezza degli stessi addetti alla loro manipolazione.
Successivamente si procede,dopo l’asciugatura, tramite una imbustatrice, a sigillare gli strumenti in apposite confezioni in materiale plastico che consentono di mantenere la sterilità fino al momento del loro utilizzo.
Tali confezioni contengono anche degli indicatori di avvenuta sterilizzazione che costituiscono una ulteriore garanzia per il paziente. La sterilizzazione vera e propria avviene tramite delle autoclavi di ultima generazione (MELAG 40B – MELAG 44B) dove gli strumenti imbustati sono sterilizzati da un passaggio in vapore a 135 C° per 15 minuti ad una pressione di 2 atmosfere. il controllo è affidato ad un microchip che verifica in automatico temperature, tempi e pressioni con garanzia quindi che il ciclo assicuri costantemente la sterilizzazione dello strumentario.

Il nostro studio possiede due autoclavi permettendo così di utilizzare solo strumentario imbustato e sterile, anche per una visita di controllo. Tutta la procedura di detersione, disinfezione e sterilizzazione avviene in una stanza utilizzata solo a questo scopo. (sterilizzazione)

Una volta lasciata la sala d’aspetto il paziente viene introdotto nella “zona operativa”, passando quindi da una zona a basso a una ad elevato rischio di contaminazione, per essere fatto accomodare su una delle nostre “poltrone” dove riceverà le cure previste per quella seduta odontoiatrica.

Ogni ambiente operativo o studio sarà stato precedentemente preparato con un’accurata disinfezione dei pavimenti, di tutte le superfici e dei piani di lavoro, delle aree operative e chirurgiche, del riunito e degli arredi (seggiolini degli operatori, servo-mobili, carrelli,ecc.).

L’impianto idrico e di aspirazione centralizzato nonché quello di ogni riunito ( conosciuto da tutti come “poltrona del dentista “) sono sottoposti con metodica frequenza ad operazioni atte a ridurre la carica batterica, per esempio tramite l’introduzione nei circuiti di disinfettanti e detergenti enzimatici contenenti ammonio quaternario, alchilamina, antischiumogeni , ecc.

I filtri ( centrali e periferici ) vengono svuotati e puliti giornalmente.
Il Centro è dotato di un ricco corredo di materiale monouso come aspirasaliva, le tovagliette per i ripiani e per il paziente, i bicchierini, i guanti, le mascherine e, quando ritenuto necessario, sopracamici monouso, cuffie, copriscarpe, ecc.

Gli operatori sono particolarmente attenti a non toccare inutilmente ciò che li circonda per non contaminare la zona operativa non necessaria alla terapia.

Ognuno di noi, dai clinici alle assistenti e senza dimenticare l’odontotecnico che spesso ci affianca per coadiuvarci nelle scelte e strategie che lo coinvolgono, è quindi sempre particolarmente attento a tutti questi aspetti ogni volta che si accinge ad eseguire e portare a termine la propria prestazione, dalla più banale alla più complessa.

Al termine di ogni seduta, con assoluta meticolosità, prima di procedere alla successiva ( che vede protagonista un nuovo paziente ), vengono in sequenza eseguite ulteriori fondamentali manovre.

Le assistenti, utilizzando guanti di protezione che garantiscono un’ottima barriera nel maneggiare strumenti appuntiti o da taglio, eliminano tutti i monouso e le varie pellicole in polietilene gettandole in un apposito contenitore per rifiuti speciali.

Eseguono inoltre, come descritto precedentemente, il ciclo di disinfezione dell’impianto d’aspirazione della poltrona e spruzzano una soluzione pronta all’uso a base di compositi di ammonio quaternario ed alcoli su tutte le superfici dell’area operativa lasciandole agire per alcuni minuti prima di ripulire tutto.

Gli strumenti non monouso e i dispositivi medici riutilizzabili seguono invece un preciso percorso dedicato, secondo un protocollo suddiviso in fasi specifiche:

1. DECONTAMINAZIONE Vengono posti dall’assistente in una vaschetta ed immersi in un liquido a base di glutaraldeide al 2% che appoggia nella stanza di sterilizzazione in un piano di lavoro definito “zona sporco”.

2. RISCIACQUO Questo avviene sotto forte getto di acqua corrente.

3. LAVAGGIO E’ un’operazione fatta a mano e con l’uso di una vasca ad ultrasuoni con un detergente, disinfettante sporicida a base di acido peracetico.

4. RISCIACQUO ED ASCIUGATURA In questa fase viene valutato anche lo stato dei ferri e il loro grado d’usura.

5. CONFEZIONAMENTO A questo punto gli strumenti odontoiatrici si trovano sul piano di lavoro definito “pulito”, pronti per essere imbustati, singolarmente o in kit, in buste per la sterilizzazione in carta/pellicola conforme agli standard internazionali. Questo confezionamento è indispensabile per mantenere i ferri sterili fino al momento del loro prossimo utilizzo sul paziente e quindi vengono imbustati, sigllati, datati e disposti in un autoclave dove saranno sottoposti a ciclo di sterilizzazione.

steril-016. STERILIZZAZIONE Vi sono due autoclavi, entrambe in classe B, capaci quindi di eseguire una perfetta sterilizzazione anche delle parti interne e non smontabili di tutti gli strumenti, compresi quelli meccanici come i manipoli e le turbine (i famosi trapani del dentista ).

Un aspetto da non trascurare è la RINTRACCIABILITÀ del lotto di sterilizzazione. Scritto in un apposito “registro di sterilità” dove viene indicata la data di sterilizzazione, l’autoclave usata per quel ciclo e, nel caso si effettuino più cicli di sterilizzazione nello stesso giorno, il numero progressivo del ciclo. Viene inoltre identificato anche l’operatore (tramite un numero) che ha eseguito il processo.

Sul registro vengono scritti anche i controlli per verificare l’efficacia del processo di sterilizzazione che sono:

– SU OGNI BUSTA = INDICATORE del processo di sterilizzazione avvenuta+data+operatore

– AD INIZIO GIORNATA = VAPOR-LINE (che verifica l’avvenuta sterilizzazione al termine del ciclo specifico) + cartine TST.

– CONTROLLO SETTIMANALE = HELIX TEST che simula la penetrazione del vapore nei corpi cavi e porosi.

– CONTROLLO MENSILE = BOWIE DICK TEST (pacco prova) che rileva i difetti di funzionamento ed esclude la presenza di bolle d’aria.

– CONTROLLO MENSILE = prova biologica dell’avvenuta sterilizzazione
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